Valle d’Aosta in estate: un week end tra Aosta, Pila e le cascate di Lillaz!
C’è un piccolissimo paese in provincia di Torino che si chiama San Giusto Canavese, un borgo immerso nel verde. Ecco, io vengo da lì; quando uscivo di casa, davanti a me si presentava uno spettacolo mozzafiato: le Alpi. Sembravano proprio in fondo alla strada… in realtà, Aosta si raggiunge in un’ora di auto grazie all’autostrada A5 (ringrazio meno il pedaggio che è tra i più cari d’Italia), quindi ho visitato spesso questa splendida regione, giusto il tempo di innamorarmene.
Decido di tornarci a giugno, come regalo di compleanno per Fra (eh si sono fortunata, ho trovato un dolcissimo cancro come compagno), e prendiamo l’auto intorno alle 16, sperando di rinfrescarci un po’ dall’afa improvvisa caduta su Fossano (dove vivo ora) e nel resto del nord Italia.
Prenoto una romanticissima mansarda in pieno centro di Aosta. Dopo circa due ore di auto arriviamo a Pila, o meglio, davanti alla telecabina che porta a Pila, un paese famoso sopratutto per le numerose piste sciistiche che la circondano (si trova a un’altitudine di 1790m). Il parcheggio non è custodito ma è gratuito e dista meno di 10 minuti a piedi dalla stazione di Aosta, e poco più dal centro.
Il caldo ci ha seguito fino a qui, il termometro dell’auto segna 41° e il vento di Foehn ci toglie il fiato: siamo in un forno a cielo aperto!
Fortunatamente la proprietaria della mansarda ha comprato un condizionatore per permetterci di trovare ristoro almeno nell’alloggio (che è ancora più bello che in foto).
Si è già fatta ora di cena e andiamo a combattere il caldo in una birreria artigianale aperta di recente: il Birrificio ’63, una struttura modernissima con birre eccezionali e un menu che comprende piatti vegetariani.
Sopravviviamo alla notte e la mattina torniamo al parcheggio, non per prendere l’auto ma per salire sulla telecabina: è infatti a Pila che stiamo andando!
Ci vogliono circa venti minuti per giungere a destinazione, giusto il tempo di ammirare il panorama e vedere Aosta diventare minuscola.
Giunti a Pila consiglio una passeggiata per il paese, è molto piccolo ma caratteristico, e merita dedicarci qualche minuto.
Poi si torna alla telecabina, e seguiamo un percorso sterrato che passa a fianco a un ristorante e porta ad una seggiovia: quella di Chamolè che ci porterà a quota 2302m; lasciatevi trasportare con noi fino alla cima (ci vogliono 10 minuti) e intanto godetevi l’aria che mano a mano si rinfresca!
Mentre vi assaporate tutto questo guardate sotto i vostri piedi, non per notare l’altezza, ma per osservare le curiose piste ciclistiche che attraversano tutta la vallata: infatti d’estate Pila diventa il regno degli appassionati di downhill, con più piste create in base al livello di abilità individuale, che partono proprio dal punto di arrivo della seggiovia.
Arrivati lì (c’è una sola fermata, diversamente dalla telecabina che ha due stazioni intermedie), avrete un milione di possibilità: un sacco di sentieri partono da qui con diverse difficoltà, tutte segnalate! Noi scegliamo di andare al lago Chamolè (a circa 2330m) che raggiungiamo in 10 minuti; si tratta di uno specchio d’acqua circondato dalla natura, con il monte Bianco e il Monte Rosa che lo osservano, e noi, piccole formiche impotenti, non possiamo che prostrarci davanti alla loro supremazia.
Le marmotte sono le mascotte di questo lago, c’è anche un sentiero dedicato a loro, il sentiero delle marmotte per l’appunto! Noi però decidiamo di fare una lunga passeggiata a stretto contatto con la roccia e passando per sentieri scoscesi, ci perdiamo nell’immenso mondo che ci circonda, con il suono di un canale a valle e il dindondio dei campanacci delle mucche al pascolo che ci fanno da colonna sonora. La passeggiata dura circa un’ora e mezza tra andata e ritorno e si prende andando a ovest del lago, dove ci troviamo e pranziamo con il nostro pratico zaino da pic nic (comprato su amazon). Torniamo di fronte alla seggiovia e prendiamo il grande sentiero che ci accompagnerà fino a Pila. Un sentiero molto tranquillo, tutto in discesa, dove incrociamo una stalla e un altro laghetto con tanto di bar e sdraio per potersi rilassare; anche qui si tratta di circa un’ora e mezza di passeggiata.
Arrivati a Pila prendiamo la telecabina e torniamo ad Aosta, che fortunatamente ha lasciato andare il vento di Foehn ed è più vivibile.
Per cena andiamo nel romantico ristorante Vecchia Aosta situato proprio sotto la Porta Pretoria, nella zona che preferisco di Aosta: alla sinistra della Porta ci sono i cancelli per accedere a un’area archeologica che conserva la facciata di un antichissimo teatro romano, che svetta nei suoi 22 metri di storia, insieme ai fori romani (datati 25 a.C.). L’intero sito è visitabile a pagamento. Ad Aosta infatti, la presenza dei romani è ancora molto vivida e se proseguite sulla strada troverete l’Arco di Augusto (sempre risalente al 25 a.C.) a dimostrarvelo: un arco di trionfo eretto per celebrare la vittoria di Augusto sui Salassi; inoltre a pochi metri di distanza, scoprirete uno splendido Ponte Romano. Nella direzione opposta, invece, persistono ancora i resti di antiche mura e torri romane.
Vicino alla birreria in cui abbiamo mangiato la prima sera c’è il Criptoportico Forense, il cui scopo era di regolare il terreno in pendenza (una sorta di cantina antica), un’opera incredibile conservata in maniera strepitosa e visitabile a pagamento.
Non mancano neanche tracce medievali in questa meravigliosa città: tra la Porta Pretoria e l’arco di Augusto, più precisamente in via Sant’Orso, trovate l’ex chiesa di San Lorenzo, ora sconsacrata e adibita a sede espositiva dove, attraverso gli scavi archeologici avvenuti sotto l’attuale struttura, sono stati rinvenuti resti di un’antica necropoli, inclusi i sepolcri dei primi tre vescovi vissuti tra il V e VI secolo; anche qui il sito è visitabile a pagamento (tranquilli, vi lascio tutti i prezzi nella sezione dettagli!).
Ovviamente consiglio la visita di questi monumenti storici di giorno, in modo da poter accedere a tutte le aree (che chiudono intorno alle 19.30).
Noi, che le abbiamo già visitate in altre occasioni, ci limitiamo ad ammirarle con le sinuose luci della sera, che le impregnano di maestosità e magia.
Il giorno seguente lasciamo la nostra adorabile mansarda e ci dirigiamo verso l’ultima meta prima di tornare a casa: le cascate di Lillaz.
Lillaz è un piccolissimo paese con meno di 100 abitanti che dista 30 km da Aosta, con Cogne come dirimpettaia. Entrambi però hanno un vicino di casa decisamente più ingombrante: quel gioiello splendente che è il parco del Gran Paradiso!
Ma torniamo a noi, Lillaz è famosa per le sue cascate con tre salti d’acqua alte 150 metri, visibili verticalmente grazie ai sentieri creati intorno ad esse. Infatti potete godervi la furia di queste giganti direttamente dal loro picco: l’impeto delle acque cristalline, accompagnate dal loro invadente fragore e dal paesaggio mozzafiato che vi circonda, causano un momento di défaillance; il rumore vi riempie la testa facendo uscire i pensieri, e per un attimo vi sentite leggeri e parte della natura che vi circonda…
Quando vi sentite pronti a lasciare questa emozione potete scendere da dove siete saliti, oppure prendere il sentiero dritto davanti a voi che vi riporterà lentamente alla realtà e a Lillaz.
D’inverno le cascate si congelano, chissà quali emozioni trasmetteranno?
Anche questo week end in viaggio è giunto al termine, e mentre ci lasciamo alle spalle i giganti d’Italia, passiamo vicino al Forte di Bard, e ripenso a tutte le meraviglie che questa regione mi ha mostrato negli anni: dai castelli, a laghi magici isolati tra la natura selvaggia, fino alle montagne orgogliose, e mi chiedo quante me ne debba ancora mostrare… può una regione così piccola essere fonte di cotanta meraviglia!
Dettagli sul viaggio
La mansarda come sempre è stata prenotata attraverso booking.com, si chiama Il piccolo loft nel cuore antico di Aosta e per due notti abbiamo pagato 135€ (consigliatissimo).
Ecco invece i prezzi per la telecabina di Pila:
€4,50 (adulti), €3,50 (<14 anni) per quanto riguarda la corsa singola, andata e ritorno invece costano €7,00 (adulti) e €5,00 (<14 anni).
L’accesso alla telecabina è gratuito per i bambini con meno di 8 anni di età.
Per quanto riguarda la seggiovia Chamolè: la corsa singola costa €8,00 per gli adulti e €6,00 per i minori di 14 anni, andata e ritorno invece€10,00 e €7,50. Ma c’è anche l’opzione di un biglietto cumulativo che vale per entrambe le strutture, andata e ritorno, e costa €16,00 per gli adulti e €11,50 per i minori di 14 anni! Su entrambe trovate lo spazio per portar su la vostra mountain bike, in caso voleste darvi all’adrenalina!
Per visitare i siti archeologici di Aosta vi basta acquistare un unico biglietto che vi permette di visitare il teatro romano, il criptoportico forense, la basilica di San Lorenzo e il museo archeologico regionale, il tutto ad un costo di €7 per gli adulti o €5 ridotto per gruppi di almeno 25 persone.
Curiosità su Aosta
Probabilmente molti di voi l’avranno notato, ma nel film Avengers: age of Ultron molte scene sono girate nel Forte di Bard o nel limitrofo paese di Pont Saint Martin!
Dal 1997 in Valle d’Aosta si tiene il festival Celtica, una manifestazione che è ormai tradizione tra i valdostani e non, dove artisti provenienti da nazioni celtiche vengono a diffonderne la cultura. Si tiene la prima settimana di luglio in vari paesi valdostani, ma sopratutto nel bosco del Peuterey e a Courmayeur
#GattiErranti: avrò incontrato gatti qui?
A 2300 m di altezza è più probabile che tu trovi una marmotta che un gatto! Infatti così è stato! Eccone una che è sbucata dalla sua tana! Ma quanto è bella??!!