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La protagonista di questo nuovo episodio ha una realtà immobiliare tutta sua, paragonabile forse solo a quella di Londra in Europa: sto parlando della splendida Ville Lumiere, Parigi!
Penso che sia risaputo che le case a Parigi costano tanto, ma perchè costano così tanto? Le motivazioni sono principalmente due:
- Da molti anni ormai la domanda è superiore all’offerta, per cui il mercato immobiliare non risente della crisi come in altri paesi.
- Gli appartamenti acquistati come investimento rendono molto, quindi oltre a chi cerca casa per viverci, c’è anche chi lo fa per investimento.
Questi due principali elementi hanno generato una vera e propria bolla immobiliare, portando negli ultimi 20 anni ad un aumento dei prezzi del 250%!
Ma andiamo in ordine e facciamo una panoramica sullo stile di vita francese, per poi passare ad affitti e vendite!
Stile di vita parigino
Secondo il recente report di The Economist (qui trovate il report completo), Parigi è al primo posto a pari merito con Hong Kong e Zurigo come città più cara al mondo. Va da se che il costo della vita in città sia decisamente superiore alla media europea, considerando che lo stipendio medio parigino non sia superiore alla media francese (siamo intorno ai 2200 mensili, circa 31000 all’anno). Insomma, Parigi non è una città per tutti, piuttosto è adatta per chi percepisce stipendi più consistenti, ma per impiegati e operai Parigi rischia di essere una città in cui si sopravvive appena.
Ed è effettivamente quello che sta succedendo in questi anni, anche a causa della bolla immobiliare: la classe media parigina sta lentamente abbandonando la città a causa dei costi di affitto/vendita sempre più cari e dei metri quadrati delle abitazioni sempre più soffocanti; infatti a Parigi si vive in media in 20mq. In città quindi restano gli anziani che hanno acquistato casa più di 20 anni fa (quando i prezzi erano decisamente inferiori) e lavoratori specializzati come dirigenti, funzionari e ingegneri, i cui stipendi permettono di vivere in città.
Di recente il comune sta studiando un piano per far tornare le famiglie in città: entro il 2022 vogliono costruire palazzi residenziali destinati alla classe media in cui vendere effettivamente solo i muri degli appartamenti, mantenendo il suolo di proprietà pubblica. Questo permetterà di vendere gli appartamenti a “solo” 5000€ al metro quadrato, consegnando la proprietà dell’immobile per 99 anni a chi lo acquisterà. Da qui sorge la domanda “quanto costa una casa per metro quadrato a Parigi?“. La risposta è: dipende dall’ Arrondissement in cui si cerca.
Arrondissement di Parigi
Gli Arrondissement (abbreviato arr.) sono i quartieri di Parigi, scelti disegnando una spirale dalla zona del Louvre a partire dal 1800; vengono identificati da un numero che si trova anche nelle ultime due cifre del CAP. Sono nati per necessità in quanto Parigi si è sempre più sviluppata negli anni (oggi occupa una superficie di 105mq, con più di 2 milioni di abitanti), ogni Arrondissement è un distretto amministrativo autonomo, con il proprio comune e sindaco. I più cari e ricercati sono i primi 8 Arrondissement, sviluppati intorno al centro e alle attrazioni più famose della città, in cui si possono trovare alloggi minuscoli valutati anche 18.000€ al metro quadrato. Vi lascio una cartina indicativa dei 20 arrondissement:
Quanto costa una casa a Parigi?
Ed eccoci quindi al punto, andrò a confrontare 4 arr. diversi in base alla vicinanza dal centro, uno in affitto e uno in vendita, pronti? Per tutte le ricerche mi sono affidata a Lodgis, agenzia immobiliare dedicata a clienti internazionali. Partiamo dal più caro di tutti, il 6° arrondissement:
Passiamo all’9° e all’11°:
Vendita:
Affitto:
Ora passiamo agli appartamenti in vendita nel 18° e 20°:
Affitti:
E infine vediamo acquisto e affitto nel 12°arr:
Spese aggiuntive per acquisti e affitti
Come si vede da questi esempi, i metri quadrati fanno tantissimo e trovare appartamenti più grandi di un monolocale o bilocale è difficile, e se li trovi costano delle cifre inavvicinabili (parlando di affitti, si arriva facilmente a 3.000€ al mese per appartamenti di 100mq in periferia e anche a 9000€ al mese per appartamenti in centro), ecco uno dei motivi per cui le famiglie non riescono più a stare in centro!
Oltre a questo bisogna considerare anche le spese extra da affrontare quando si acquista un alloggio:
- imposta sul valore aggiunto (TVA che ha raggiunto il 20% del valore dell’immobile, ma che spesso è compreso nel prezzo di vendita)
- la commissione per l’agenzia immobiliare (che va dal 1% a 10%)
- la parcella del notaio che ruota intorno all’1-1,5% del valore dell’immobile.
- altre tasse come la taxe de fonciére (tassa per i proprietari d’immobili) e taxe d’habitation.
Per quanto riguarda invece gli affitti, bisogna prevedere al momento della firma del contratto:
- 1°mese di affitto
- 1 o 2 mesi di affitto come garanzia
- spese per agenzia (se presente) solitamente di 1 o 2 mensilità
Inoltre i locatori tendono a richiedere un garante prima di concedere l’affitto, soprattutto se l’affittuario è straniero; tenere conto anche delle spese condominiali: se nel contratto c’è scritto “charges comprises” vuol dire che le spese sono comprese nell’affitto, “hors charges” invece no.
Le chambres de bonne
Vorrei concludere l’articolo parlando di una tipologia di immobile purtroppo ancora presente a Parigi, che sono le Chambre de bonne: si tratta di monolocali ricavati all’ultimo piano dei palazzi dei primi dell’800, dove i piani bassi erano i piani nobili, mentre le mansarde erano dedicate ad ospitare la servitù.
Queste camere hanno metrature al limite della vivibilità, considerando che in Francia un monolocale per essere considerato abitabile deve avere un volume minimo di 20m cubi; spesso queste camere raggiungono i 9mq di ampiezza con un volume giusto di 20m cubi (quindi tendenzialmente più sviluppati in altezza che in larghezza. Gli affittuari sono spesso studenti o lavoratori con stipendi miseri, gli affitti oscillano dai 350€ al mese ai 500€ (escluse le spese). Molte di queste stanze non hanno neanche il bagno (a volte hanno il lusso di una doccia), ma attingono ai bagni comuni della servitù (rimasti nelle condizioni dell’800) e se sono fortunati hanno una doccia in stanza. Quindi spesso e volentieri studenti e lavoratori si trovano a vivere in veri e propri sgabuzzini freddi e vecchi, privi di servizi e per giunta pagando affitti assurdi… una realtà che mi ha sempre fatto rabbrividire!