contenuti articolo:
Visitare Anversa: una città imperdibile se sei in Belgio
Le Fiandre sono una destinazione fiabesca, sempre più ambite e visitate, figuratevi quanto sono magiche sotto Natale!
Noi ci siamo stati successivamente alla festività in realtà, ma i mercatini erano ancora lì ad aspettarci! Siamo infatti arrivati ad Anversa (in cui ci attendeva un alloggio prenotato per 4 notti) il 30 dicembre verso le 17. Il programma è semplice: primo giorno Anversa, secondo Brugge e terzo Gent, il treno sarà il nostro mezzo di trasporto prediletto!
Il 31 dicembre ci accoglie una giornata relativamente grigia, ma niente può spegnere i nostri umori: Anversa ci è piaciuta dal primo istante in cui abbiamo calpestato le sue strade! La prima destinazione è proprio dietro l’alloggio (che resta su Plantin en Moretuslei), si tratta forse della struttura a cui mi sono affezionata di più: la stazione centrale! L’ingresso principale in stile neo-barocco è senza dubbio il fiore all’occhiello di tutta la titanica struttura: l’imponenza del soffitto e dei dettagli vi farà disorientare per qualche minuto, mentre centinaia di persone vi ronzeranno intorno per raggiungere i 4 piani della stazione. Seguendoli a ruota, noterete la sua infinità, non solo in lunghezza ma anche in profondità; essa gestisce appunto 4 piani di binari su cui passano centinaia di treni al giorno che collegano la città ai paesi limitrofi ma sopratutto alle nazioni circostanti. Ma non finisce qui, volendo potete godervi una piacevole passeggiata (soprattutto d’inverno) sotto la galleria della stazione, in cui botteghe e bar la fanno da padroni. E’ una destinazione da non perdere, anche se non usufruirete dei treni!
Anversa gode anche di una metropolitana, una delle fermate è proprio sotto la stazione centrale, ma noi siamo giunti inconsapevolmente in una giornata di sciopero dei mezzi pubblici, quindi ci diamo alla scarpinata (quasi felici di questa notizia!). Tra le 3 città che visiteremo nel tour, Anversa è la più “faticosa” da vivere a piedi, ma solo per due destinazioni, ma tranquilli, ci arriveremo.
Uscendo dalla meravigliosa stazione, prendiamo la via De Keyserlei, proprio di fronte a noi, mentre lentamente i negozi aprono (sono circa le 9,30); si sente che ci stiamo avvicinando al centro città, perchè veniamo accerchiati da brand famosi e costosi. Facciamo una piccola sosta nel palazzo Stadsfeestzaal: in svavillante stile art Nouveau, nato come sede di importanti eventi culturali a inizio 900, oggi ospita un centro commerciale (ma non mi dire…), fortunatamente ancora chiuso al nostro ingresso (apre alle 10), così da lasciarci ammirare in santa pace la magnificenza di questo luogo mantenuto allo stato originale (e gli addobbi natalizi rendono il tutto ancora più splendente). Tornando sulla strada continuiamo a passeggiare sulla Meir, la via dello shopping per eccellenza di Anversa, finché incrociamo piazza Wapper, luogo in cui risiede la casa di uno degli artisti fiamminghi più influenti e importanti della storia belga: Rubens (il museo è il Rubenshuis, aperto al pubblico tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 17). Poco prima sulla destra possiamo ammirare il Palais op de Meir (il palazzo reale), risalente al 1800, oggi museo contenente svariate opere d’arte e arredamenti d’epoca. Da qui ci buttiamo su Jodenstraat e poi a destra su Huidevettersstraat, che ci porta nella grande e vivace Shoenmarkt, dove la pista di pattinaggio sul ghiaccio la fa da padrona; l’intera piazza è circondata da locali di ogni genere (tra cui l‘Hard Rock Cafè) e l’atmosfera è incantata! Dietro la piazza risiede però un ingombrante vicino di casa: la stupefacente Cattedrale di Anversa, che con il suo stile gotico (stile che regna su tutti i paesi fiamminghi) è la più grande cattedrale del Belgio. La guglia (disgraziatamente coperta da impalcature per restauro) è alta ben 123 metri e l’interno (a pagamento) è immenso e caratteristico. Noi siamo entrati pagando 6€ a testa il biglietto, ma credetemi, vale ogni centesimo e, oltre alla bellezza della struttura in se è possibile ammirare anche 6 opere originali di Rubens.
L’ingresso principale della Cattedrale da su Handschoenmarkt , al cui centro riposa beato un tenero bimbo con il suo cucciolo di cane, magistralmente coperti dal manto stradale…ovviamente parlo di un’opera artistica, che si chiama Nello & Patrache Statue, opera di una tenerezza infinita! Vicino a loro un pozzo antico ci ricorda le origini epiche della cittadina (che però vi racconterò nelle curiosità). Sempre intorno a Nello e Patrache, capeggia un’installazione artistica di un coreografo (di cui purtroppo non mi sono segnata il nome) che ci trasporta in una foresta incantata attraverso luci, suoni, fumo e muschio un po’ ovunque, molto suggestiva!
Dietro alla foresta incanta si manifesta finalmente il Grote Markt, la piazza principale della città: circondata dalle iconiche case delle corporazioni (come nella Grand Place di Bruxelles), dal municipio di Anversa (con il suo incredibile stile rinascimentale) e dalla famosissima fontana di Brabone! Tutto davvero molto bello, non fosse per i mercatini di natale, che (mannaggia a loro) ingombrano su una piazza cotanto bella…e non fosse che il municipio di Anversa è completamente nascosto da un telo…e non fosse che la fontana è temporaneamente chiusa e impacchettata a mò di regalo per restauro….sarebbe una piazza davvero memorabile! Eh vabbè, a quanto pare la sfiga è con noi, prima con la guglia gotica coperta e ora questo: immaginazione, vieni a noi!
Il fiume Schelda ci richiama con le adorabili (come no) folate di vento gelide, che noi affrontiamo prendendo Zilversmidstraat, attraversando un caratteristico quartiere di case. L’Het Steen si prostra davanti a noi, come farebbe un cavaliere del 1200. Si tratta infatti di un castello medievale con vista sullo Schelda; non è attualmente visitabile (vuoi mica) anzi, la gru eretta al centro del cortile ci conferma che sia in fase di restauro (anche se abbiamo notato che stanno costruendo delle strutture in cemento intorno alle mure, pura blasfemia per un italiano!). Dietro al castello c’è una piazza sempre colma di mercatini di Natale (ma quanti ce n’è!) e sul molo svetta spumeggiante una ruota panoramica! Sia sul molo che in Grote Markt notiamo queste bizzarre ma argute panchine, dove attraverso protuberanze tipo telefoni, delle voci ti raccontano delle storie (rigorosamente in fiammingo) che i bambini divertiti ascoltano.
Salutiamo nuovamente il Natale e continuiamo a camminare lungo lo Schelda per 10 minuti circa, un’opera architettonica moderna ci attende: il museum aan de Stroom (letteralmente il “museo al fiume”), opera modernissima che richiama il mare e la terra attraverso le forme curve e il rossore della pietra arenaria dei quali è composto. Il museo è infatti dedicato ad Anversa e ai suoi contatti internazionali possibili grazie al grande porto (il secondo più grande d’Europa, dopo Rotterdam). Noi decidiamo di non visitare il museo, ma sfruttiamo senza battere ciglio l’opportunità di salire sulla terrazza panoramica del museo, per ammirare (per quanto possibile) di una vista a 360° sulla città. L’esperienza è totalmente gratuita e per niente faticosa, grazie alle scale mobili che ti accompagnano fino alla cima (permettendoti inoltre di ammirare la pregiata bellezza di questo modernissimo edificio). La vista dalla terrazza è parzialmente rovinata dal grigiore invernale, ma poteva andare peggio!
Ormai si è fatta l’una e lo stomaco reclama ciò che è suo di diritto. Torniamo a Shoenmarkt dove ci assaporiamo due hamburger all’Hard Rock Cafè (per me la scelta è veloce, c’è solo un hamburger vegetariano in tutto il menu). La vista dal locale è fantastica, ammiriamo infatti le centinaia di persone che scorrazzano felici sulla pista di ghiaccio.
Dopo pranzo decidiamo di goderci nuovamente l’atmosfera natalizia e ci immergiamo nei mercatini, dove scopriamo tristemente in cosa consiste la cioccolata calda belga (praticamente è un mestolo di cioccolato fuso affogato nel latte, niente di che purtroppo).
Il prossimo obiettivo è andare fino al porto per scrutare un’altra opera futuristica (la port House), ma poi ci ricordiamo che oggi è l’ultimo giorno dell’anno e che conviene andare a fare la spesa prima che chiudano tutti i negozi! Piccolo appunto: la port House dista circa 22 minuti a piedi dal museum aan de Stroom, quindi se potete, organizzatevi meglio di noi e andate a vedere il museo “lontano dai pasti”, in modo da poter raggiungere anche il porto senza rischiare di saltare pranzo!
Fatta la spesa torniamo nel nostro loft con soppalco (che sembra una figata, ma non vi dico in che condizioni igieniche estreme l’abbiamo trovato!), ci facciamo la nostra cenetta, ci apriamo pure il moscato (trovato al supermercato a 2,99€!) e ci guardiamo Monsters University della Pixar su Rai 2 aspettando che scatti la mezzanotte, per brindare a tutto quello che è stato il 2019 (un anno pieno di viaggi, scoperte e sfide) e quello che sarà il 2020, scommettendo sempre tutto su amore, voglia di scoprire e di vivere!
Buon 2020 a tutti!
Dettagli del viaggio
- Abbiamo alloggiato all’Arass hotel and business flat. Mettono a disposizione alloggi di varia metratura, il nostro era un appartamento basic su due livelli, dove al primo c’era la cucina, il salotto e una stanza solo con il wc, mentre sul soppalco c’era la camera da letto e il bagno solo con lavandino e vasca da bagno. Di per se l’alloggio è enorme e ha tutto quel che serve, ma le sue condizioni erano pessime: briciole sul tavolo, divano con macchie ovunque, vetrata con manate dappertutto, frigo sporco, lavandino con segni di dentifricio sopra…ringraziamo almeno che le lenzuola erano perfette!In 4 giorni non sono mai passati a pulire e non ci hanno mai cambiato gli asciugamani, sono dovuta andare a cercare un’inserviente per farmi dare della carta igienica. Per quattro notti abbiamo pagato 309€ che è veramente poco se si pensa che c’era la notte di capodanno in mezzo, ma il servizio offerto è pessimo!
- Per viaggiare abbiamo usufruito di una super conveniente promozione che si chiama “happy ticket” dove a prescindere dalla destinazione (nazionale in questo caso) il biglietto si paga 10€ a testa andata e ritorno! Il che è stato un miracolo, perchè facendo i calcoli a casa, solo il trasporto ci sarebbe costato circa 160€ in due (si, i treni in Belgio sono tutt’altro che economici!), mentre con happy ticket ne abbiamo spesi appena 40€ per andare a Brugge e a Gent. Penso sia una promozione strettamente legata alla stagionalità, in alternativa avremmo fatto il Rail Pass, che è utilizzabile tutto l’anno da più persone insieme e permette di fare 10 viaggi nazionali a 7,60€ l’uno (spendendo quindi 76€ in tutto), devi solo scrivere a mano sul biglietto le tratte che effettui, tante volte quante sono i passeggeri che ne beneficiano.
Curiosità su Anversa
- Anversa in fiammingo si chiama Antwerpen, che è un nome di origine olandese. Infatti in fiammingo è una lingua che deriva dal dialetto olandese ed è la lingua ufficiale nella regione delle Fiandre (ma anche il fiammingo in sé ha dei dialetti al suo interno). Quindi se atterrate a Charleroi/Bruxelles come noi, passerete dal sentir parlare francese all’olandese. Come sempre in Europa, per fortuna, l’inglese è perfettamente parlato da tutti!
- E ora vi svelo finalmente le origini mitologiche della città: si narra che la parola Antwerpen deriva da “hand werpen” che significa “lancio della mano”. Infatti la leggenda vuole che il soldato romano Silvio Brabone abbia sconfitto un gigante di nome Artigoon, che si era impossessato dello Schelda e obbligava chiunque volesse attraversarlo a pagare un dazio. Se questo non veniva pagato, il gigante tagliava una mano dei malcapitati per poi gettarla nelle acque del fiume. Quando Brabone sconfisse il gigante, tagliò la sua mano e la gettò a sua volta nel fiume Schelda. La statua a lui dedicata a Grote Markt lo ritrae proprio nel momento in cui getta la mano, e sul pozzo in Handschoenmarkt un coperchio in ferro racconta questa storia.
- Parlando proprio del pozzo su Handschoenmarkt, esso è uno dei tanti presenti in città, ma è quello meglio conservato. Sopra al coperchio viene spiegato quanto i pozzi fossero fondamentali ai tempi antichi, perchè i cittadini li utilizzavano per raffreddare il ferro, una delle risorse di sostentamento più importanti della città.
#GattiErranti: avrò incontrato gatti?
Dietro una delle finestre di Anversa c’era questo spettacolo ad aspettarci (tralasciamo i dettagli sulla pulizia delle finestre, che un po’ in tutta Europa è pietosa!).