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Den Haag e Delft: alla scoperta della capitale del governo olandese e di un borgo talmente bello da sembrare un sogno!
Se Amsterdam è famosa come capitale dei Paesi Bassi, non lo è altrettanto Den Haag (the Hague in inglese e L’Aia in italiano) che invece è la capitale del governo e terza città più grande della nazione, dopo Amsterdam e Rotterdam. Infatti Amsterdam è la capitale costituzionale, ma le decisioni importanti vengono prese qui a Den Haag, dove ci troviamo oggi, nel secondo giorno del nostro tour olandese.
Arriviamo alla stazione centrale con il treno da Rotterdam Centraal dopo circa 30 minuti di viaggio (€6,20 a testa a tratta), approfittiamo subito della biglietteria per acquistare l’abbonamento giornaliero per i mezzi pubblici (€7,10 a testa) e ci lanciamo alla scoperta di questa città. Nello zaino, un foglio conferma l’acquisto di due biglietti per il Mauritshuis, il museo più importante di Den Haag, in cui ci dirigiamo. Dalla stazione ci vogliono solo 10 minuti a piedi per raggiungerlo, basta seguire le indicazioni per il Binnenhof, che è proprio la sede del governo olandese, dirimpettaio del Mauritshuis.
Il museo apre alle 10 del mattino e sul sito non è possibile scegliere l’orario di visita, ma fortunatamente all’ingresso troviamo poco più di dieci persone in coda (quasi tutte italiane tra l’altro). Puntuali come orologi olandesi, alle 10 i cancelli si aprono, il museo ci accoglie con i suoi tre elegantissimi piani, dove opere del ‘600 e ‘700 riempiono le pareti, compresi i più famosi dipinti di Veermer e Rembrandt. È proprio di fronte a “veduta di Delft” di Veermer che il tempo si ferma davanti ai miei occhi: il quadro è sublime, i colori vivaci rappresentano magistralmente ciò che l’artista aveva davanti a sé (tra l’altro Delft è la tappa che toccheremo nel pomeriggio, quindi le aspettative salgono ulteriormente). Anche “ragazza con l’orecchino di perla” (sempre di Veermer) cattura l’attenzione come un magnete incantato: la luce che risplende sul viso emblematico della giovane fanciulla è uno spettacolo. C’è anche Rembrandt che con l’iconico “lezione di anatomia del dottor Nicolaes Tulp” ci mostra la massima espressività olandese del 600.
In poco più di un’ora visitiamo tutto il museo (nonostante le oltre 600 opere esposte, è molto ben organizzato e pratico da visionare), usciamo e ci addentriamo nella corte del Binnenhof (che vuol dire proprio cortile interno): al suo interno una splendida fontana placcata d’oro e un’eminente struttura simile a una Chiesa dominano le scene. La Chiesa in realtà è la sala dei Cavalieri (Ridderzaal) o sala del trono, dove il monarca si reca seguito dai parlamentari durante l’apertura di Stato del Parlamento. È pazzesco poter tranquillamente passeggiare nel cortile interno del luogo più importante della nazione e, oltre a noi, molti gruppi di turisti animano il grande spazio pedonale. È anche possibile visitare la sala dei cavalieri e la camera del Parlamento (sempre se non ci sono sedute in agenda), dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 17. Si può accedere solo attraverso visite guidate, munite anche di audioguide in italiano. Noi, per motivi di tempo, ci limitiamo a passeggiare per la corte, uscendo poi sullo splendido stagno (Hofvijver) che circonda tutto il complesso, arricchito da fontane e cigni
che valorizzano ulteriormente la storicità e l’importanza del Binnenhof. Sullo sfondo svetta la Skyline della Den Haag più moderna, al passo coi tempi. Il contrasto sulle calme acque dello stagno è pazzesco, e da qui capiamo che Den Haag ha due anime: una classica e l’altra più moderna.
Davanti allo stagno s’impone la piazza Buitenhof che ci invita a conoscere i due lati della città: da questo punto in poi Den Haag è tutta da vivere, a piedi o in bici, girando semplicemente per il centro, lasciando che i negozi inusuali e le casette caratteristiche vi narrino le loro storie, o colossali palazzi vetrati dominati da insegne pubblicitarie vi inducano allo shopping. Vi consiglio di percorrere Molenstraat e Oudestraat, le vie più antiche della città, un tempo attraversate da dune di sabbia (l’andamento ondulatorio è ancora presente sulla strada). Se invece volete immergervi nello shopping, tuffatevi in via Noordeinde (che prende il nome del nobile palazzo di proprietà della famiglia reale che qui risiede, il palazzo Noordeinde per l’appunto), dove le firme più prestigiose della moda ti aspettano, oppure nella nobile galleria De Passage (unica realtà rimasta in città di galleria commerciale coperta) che d’improvviso appare su Gravenstraat, pullulante di negozi d’ogni genere.
Torniamo allo stagno e a piazza Buitenhof dove prendiamo il tram 1 direzione Zwante Pad, scendendo alla fermata Vredespaleis, che in olandese significa palazzo della Pace. Tant’è vero che davanti a noi si erige un imponente palazzo in stile neorinascimentale che risplende orgoglioso la voglia di pace che fomentava all’inizio del secolo scorso. Ogni paese del mondo ha contribuito alla costruzione della struttura, che oggi funge ancora da Corte Internazionale di Giustizia, Corte Permanente dell’Arbitrato, accademia del Diritto internazionale e in cui risiede la Biblioteca del palazzo della Pace. Poche volte l’anno vengono organizzate delle visite guidate, quindi bisogna visionare il sito ufficiale e prenotarsi per tempo. In alternativa è sempre accessibile gratuitamente (tranne il lunedì) una mostra dedicata al movimento pacifista, sita all’interno del centro visitatori, posto vicino ai cancelli di ingresso. All’interno del cortile del centro ci attende un bellissimo albero della pace colmo di fogli bianchi che sembrano fiori, con parole pacifiche scritte dai visitatori… un ambiente d’altri tempi che riempie il cuore di speranza per un futuro più sereno e con meno odio.
Finito di fotografare l’incantevole struttura, torniamo sul tram 1, sempre direzione Zwante Pad, che è anche la nostra fermata. Stiamo infatti andando al mare, e più precisamente a Scheveningen.
Piano piano la vista cambia, le case diventano quasi familiari, gli hotel e i resort sbucano come funghi e le strade si aprono…siamo arrivati: davanti a noi il mare! Certo, non aspettatevi i panorami e l’acqua cristallina a cui siamo abituati noi italiani (in più il cielo oggi è coperto e, neanche a dirlo, tira un vento micidiale), ci saranno forse 20° e non oso immaginare quanti ne faccia l’acqua, in ogni caso i surfisti cavalcano orgogliosi le selvatiche onde che si gettano sulla spiaggia (kilometrica) di Den Haag, insieme a pochi impavidi spiaggianti. È una località marittima molto più selvaggia: il mare regna col suo aspetto violento e poco accogliente, a largo ci sono le coste della Gran Bretagna (non visibili ad occhio nudo, ma anche lo fossero col grigiore di oggi ce le sogneremo lo stesso…e meno male che siamo ad agosto!). il lungomare è ricoperto di locali (i ristoranti italiani si sprecano), veniamo attratti dal molo, che con i suoi pali colorati ci invita ad entrare per
prendere fiato dal vento instancabile. Il molo è profondissimo, i chioschi alimentari ti accolgono calorosamente, mentre dalle vetrate continuamo ad osservare la furia del mare del nord. Al fondo del molo risiede una grande ruota panoramica che imperterrita continua a girare facendo ammirare il… grigiore! Al suo fianco una gru sfida i più impavidi in un lancio nel vuoto di bungee jumping. Insomma, anche qui gli olandesi hanno saputo valorizzare e personalizzare luoghi dismessi o poco turistici (anche se una restaurata al molo e alla ruota la darei). Quando il vento ci ha stufato (e ci mette poco), torniamo sul tram1 che ci riporta nel centro di Den Haag dove ci imbattiamo in un eclettico pub rosso in cui pranziamo (qui trovate tutti i posti dove abbiamo mangiato in Olanda). Chiamiamo nuovamente il tram 1 in causa (ormai è la nostra guida!), ma questa volta lo prendiamo nella direzione opposta, Delft Tanthof: Delft ci aspetta!
Avete presente quando siete in un parco divertimenti, magari sopra un trenino che vi porta in una caverna piena di personaggi, luce e musica allegra (ogni riferimento a Gardaland è puramente casuale)? Ecco, Delft è stato questo per me. Il tram ha fatto una curva e lei si è manifestata in tutta la sua purezza!
Scendiamo alla fermata Prinsenhof, dove pochi metri più in su un mulino ci attende per mostrarci la sua magnificenza: il Molen de Roos, l’unico rimasto in paese e ancora funzionante (macinano la farina che poi viene venduta nel negozietto ricavato ai suoi piedi). Solitamente è aperto al pubblico ma noi lo troviamo chiuso (sia mai che ce ne vada una dritta oggi), quindi dopo averlo ammirato, ci inoltriamo nelle stradine più belle del mondo! No, davvero, Delft è l’Olanda. Delft è canali abbelliti con coloratissimi fiori, è biciclette lasciate un po’ ovunque, è ponti pedonali di una bellezza smisurata, è negozi di ceramica bianca e blu… Delft è un sogno, proprio come Veermer l’aveva dipinta. Ci lasciamo totalmente trasportare da questa immensa bellezza, dove almeno una fortuna ci capita: ci sono pochissimi turisti! Il centro è gremito di antiche Chiese con alte torri che la fanno da padrone nel paesaggio. Una di questa è la Nieuwe Kerk (Chiesa Nuova, la cui torre svetta
proprio nel quadro di Veermer), domina la piazza principale della città, nonché piazza del mercato, ed è la seconda torre più alta dello Stato (dopo quella della città di Utrecht). Al suo interno troverete un estroso mausoleo in cui vi riposano le spoglie di Guglielmo d’Orange (detto il taciturno), colui che ha guidato la rivolta per l’indipendenza durante il dominio spagnolo, a cavallo tra il 1500 e il 1600. Insieme alla Nieuwe Kerk, nella piazza del mercato, troverete lo splendido municipio della città, che con le sue ante rosse anima la piazza. Dietro a loro invece, spicca la Oude Kerk, la Chiesa Vecchia (risalente al lontano 1050) al cui interno riposa proprio Veermer; con la sua torre medievale che pende verso il canale, rende unico il panorama e ammalia tutti i presenti.
A mio avviso non esiste un itinerario da seguire qui, lasciatevi solo guidare dai vicoli che più vi ispirano, sarà a prescindere una scoperta e un’emozione. Noi purtroppo siamo arrivati a Delft alle 15 e il tempo per girarla non è molto, ma vi assicuro che ci siamo vissuti ogni passo e ogni respiro di questo luogo incantato. Probabilmente la scelta migliore per visitarla è a cavallo di una bicicletta, dedicandoci un giorno intero.
Alle 18,30 entriamo in stazione a Delft dove veniamo sorpresi dalla struttura ultra moderna che non ti aspetti qui, e prendiamo il nostro treno per tornare a Rotterdam (4,60€ a testa per 15 minuti di viaggio). Nel breve viaggio io mi sento ancora un folletto che saltella gioioso tra questi sentieri da cartolina che non dimenticherò mai…
Dettagli sul viaggio
Soggiorniamo a Rotterdam, qui trovate il blog dedicato.
Per muoverci con i mezzi pubblici a Den Haag abbiamo preso la 1dag Kaart della HTM (la principale azienda di trasporti in città), acquistabile facilmente nella biglietteria della stazione e anch’essa valida per Delft.
È possibile salire sulla torre della Nieuwe Kerk ma non sulla Oude Kerk (infatti per motivi di sicurezza non vengono neanche più suonate le campane al suo interno, se non in eventi straordinari). Acquistando un unico biglietto da 5,50€ (1,50€ per i bambini dai 6 anni in su e 4€ per gli studenti) è possibile accedere a entrambe le Chiese, mentre con 4,50€ (2,50€ per i bambini dai 6 anni in su e 3,50€ per gli studenti) si può salire sulla torre della Chiesa Nuova, ma solo se il tempo lo permette.
Curiosità su Den Haag e Delft
- A Den Haag, poco più a nord del Binnenhof (su Zeestraat 65), trovate Panorama Mesdag, una mostra contenente l’opera più famosa del pittore Hendrik Mesdag, consistente in un dipinto circolare (il più grande d’Europa) è alta 14 mt con un diametro di quasi 40mt (120 metri di circonferenza). Il dipinto risale al 1881 e mostra la veduta del mare e di un villaggio di Scheveningen a quel tempo, dandoti la sensazione di essere su una torre di avvistamento. L’ingresso costa 10,50€.
- Esiste una leggenda sulla Nieuwe Kerk e la sua nascita. Infatti nella città esisteva già la Oude Kerk (ai tempi però era piuttosto giovane nei suoi 300 anni di vita), che era la Chiesa principale della città, dedicata a Sant’Ippolito, ma un giorno di gennaio del 1351 un mendicante cadde nella piazza vicino all’attuale sede della Nieuwe Kerk, colto da una visione della Madonna e di una Chiesa dorata; in contemporanea un altro paesano visse la stessa visione. Dopo la morte del mendicante, il paesano continuò ad avere l’apparizione ogni mese di gennaio per 30 anni. Dopo questo avvenimento iniziarono la costruzione della Chiesa Nuova, dedicata ovviamente alla Madonna.
#GattiErranti: avrò incontrato gatti?
Nel blog dedicato al Lago d’Orta avevo lanciato il #GabbianoDivo che è d’obbligo rilanciare qui! Non so se è più bello il gabbiano o l’esperessione della statua!
Questo #GattoErrante invece ci osservava da una finestra di Den Haag, nella sua tipica forma a panettone (come li definisco io).